Di Monia Andri
Il Caiut ha il piacere di farvi conoscere Luisa Pestrin. Giornalista. insegnante,
lettrice professionista, scrittrice. Ha vinto numerosi concorsi nazionali e
internazionali di poesia e letteratura, di giornalismo e diversi sono stati i
riconoscimenti per le Sezioni dedicate al friulano. Titolare della casa editrice
“La Marilìa”. Marilìa è una farfalla che guida la straordinaria scrittrice nel mondo
della fantasia. A breve uscirà l’ultima sua fatica letteraria “La bambina dei pensieri”.
Tu e la tua scrittura
La mia scrittura è il mio modo di esistere, è l’altra me stessa che rivelo agli altri ogni
giorno, sotto forme diverse, ma sempre coinvolgenti.
Cos’è per te la scrittura?
la scrittura per me non è ancora un lavoro, forse non lo sarà mai. Ma è il mio
salvagente, la maniera di restare a galla nella vita riuscendo a comunicare ed a emozionarmi
insieme agli altri. E’ testimonianza.
Il rapporto con i tuoi lettori.
Io da sempre preferisco i contatti umani, quindi non sono nei social-networks. Per la poesia,
succede che incontri persone che si immedesimano in quello di me che leggono ed è sempre
un miracolo! Per le favole magari capita che i bambini mi riconoscano e che mi dicano che gli
sono piaciute o che le rileggano, e questo ripaga di tutte le fatiche fatte per pubblicarle.
Gli esordi con il giornalismo
Io nel ’88-’89 ero in Cina a documentare, perchè frequentavo un corso di giornalismo a
Padova oltre alla facoltà di Lettere a Venezia. Credevo davvero che la mia strada sarebbe
stata la testimonianza del non detto. Ma mi sono trovata in mezzo alla strage di TienAnMen
e le mie poche parole non sono servite a niente. Sono entrata in crisi. In seguito ad altri studi mi
hanno proposto cronache locali, ma il mio sogno non c’era più. Mi sono innamorata delle
parole in senso diverso, come scrittura che cambia la vita singolarmente, uno ad uno.
Quando hai cominciato a dedicarti alla letteratura impegnata. Perchè?
Mi sono innamorata della letteratura, quella grande, frequentando il corso di Contaemporanea
a Ca Foscari con Alfonso Berardinelli. Oggi critico. Pasolini era morto da poco, eppure era già
in odore di profeta, di poesia pura. L’idea che la grande scrittura potesse vivere in mezzo alla gente
e per la gente era straordinaria. Naturalmente bisognava farsi una buona scorta anche dei grandi
romanzi dell’Ottocento per essere in regola. Ma chi se li dimentica Useppe e Arturo di Elsa Morante…
e Vittorio Sereni e Don Milani.
Ricordi la prima poesia o componimento?
Si, è stata per un concorso scolastico in terza media, parlava della fame dei bambini nel mondo ed è
arrivata prima. Ma io non ho festeggiato, mi sentivo triste per loro.
C’é qualcuno che ti ha influenzato o qualcosa che ti ha spinto a farlo?
Io ho sempre scritto perchè avevo un’ipersensibilità che non riusciva a trovare spazi nella vita
di tutti i giorni. Preferivo leggere che correre, leggere che giocare ed è finita così.
I Premi Principali e quelli a cui tieni di più.
Per la poesia quello che ho ricevuto a Castel Sant’Angelo a Roma, C.A.P.I.T. nel 2005 per il libro
di poesie, per il racconto edito quello del 2012 a Firenze con “Ninna nanna della guerra”di cui sono
anche editore e infine ricordo con emozione intensa la nomina al merito per il testo in friulano
“Singar” al Noventa-Pascutto nel 2005, che ho voluto ritirare insieme al rappresentante di
un’Associazione Culturale Rom, con cui avevo prodotto un libro nella loro lingua.
Racconti per l’infanzia
Le mie favole sono autobiografiche o riprendono storie vere che vengono riscritte per bambini.
Ora ho prodotto anche una minicollana di quelle scritte dai proprio dai bambini dei miei laboratori.
La farfalla Marilìa
Mi è nata come personaggio per comunicare con i piccoli, in un momento di grande crisi personale.
E’ immaginaria, si può vedere solo quando si avvera un sogno perchè lei porta i sogni dei bambini
vicino al sole per poter volare. Dorme nella mia Laguna, un terra nè terra nè mare, e in cambio di un
sogno regala una storia, una favola, un racconto.
L’insegnamento e i corsi di scrittura creativa.
Questo compito mi rende felice, perchè si riesce a far uscire letteralmente dalle persone quello che
esprimendo con la scrittura riescono a sublimare e a rendere comune. A volte i risultati sono di grande
valore e inaspettati.
Le collaborazioni
Ho avuto la fortuna di presentare o di leggere per autori nazionali molto validi. Con alcuni è nata una
stima profonda. Per le mie favole ho da anni la collaborazione di un’illustratrice professionista che
collabora con Sarmede e che è MariaGrazia Colonnello, che ha subito creduto al mio progetto.
Bilancio. Sacrifici e soddisfazioni
I sacrifici per sopravvivere alle pubblicazioni, ai loro costi, al percorrere strade non battute sono
state enormi, ma anche i risultati in termini di vendite e di riconoscimenti su è giù per l’Italia
non me li dimentico.
Cosa diresti ad un neofita e a chi conserva nel cassetto qualche umile scritto…
Di chiedersi se vuole veramente che venga letto e condiviso e soprattutto il perchè. Sta in quel
perchè l’eventuale forza per quello che si deve affrontare.
La prossima fatica letteraria parlerà di?
Devo far uscire da tempo il secondo libro di poesie in italiano e il primo per i testi in friulano
che girano come fotocopie. La prossima favola è “La bambina dei pensieri”. E’ una tema un po’
delicato che affronterò al momento opportuno.
Cosa vorresti aggiungere a questa intervista?
Un caffè insieme e una passeggiata in laguna, offro io.
Ringrazio di cuore e accetto volentieri l’invito.